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Fruttilandia nasce dall'incontro di più professionisti (psicologi, psicoterapeuti familiari e nutrizionisti) per dar vta ad un progetto che si sviluppa intorno a 4 tematiche portanti:

 

  1. EDUCAZIONE ALIMENTARE la collaborazione psicologo-nutrizionista ha come scopo quello di dare spunti su come educarsi ed educare ad un'alimentazione più completa e sana....divertendosi col proprio figlio

  2. SVILUPPO DELLA SENSORIALITA' DEL BAMBINO per un armonico sviluppo della personalità

  3. PROMOZIONE DELLO SVILUPPO DELLE CAPACITA' RELAZIONALI

  4. STIMOLAZIONE DELL'ACCRESCIMENTO DELL'AUTOSTIMA

EDUCAZIONE ALIMENTARE

 

Spesso lo stress del tran tran quotidiano, le tante responsabilità di lavoro, le relazioni non appaganti, le insicurezze, offuscano la visione dell'adulto e, può capitare, che il bambino ne paghi le conseguenze. Ovviamente, questo avviene senza consapevolezza e senza intenzione.

Il nostro obiettivo non è quello di insegnare, perchè questo termine, che proviene dal latino "signo" con la prefazione "in", vuol dire regnare, imprimere, fissare una nozione, una conoscenza. Il suo significato dà l'idea di qualcosa di passivo "prendo una nozione e la metto nella vostra mente", inoltre si rivolge ad un oggetto-nozione nuova che non si conosce. Per questo noi preferiamousare il termine educare, anch'esso proveniente dal latino "educere" che vuol dire "trar fuori". Il nostro compito, infatti, è quello di trarre fuori ciò che già c'è di esistente in voi, senza aggiungere nulla se non la consapevolezza di avere già tutto a vostra disposizione per relazionarvi con il proprio figlio, ma anche con il vostro compagno/a e voi stessi. Stiamo parlando di amore incondizionato verso i nostri "cuccioli", le nostre capacità genitoriali e personali, i nostri valori. Tutte cose queste già possedute ma spesso dimenticate per la troppa fretta, le troppe cose da fare e la mancanza di tempo per fermarsi ad osservare e, soprattutto, ad osservarsi.

Dunque, Fruttolandia è solo l'inizio di un percorso di appuntamenti, che spesso vedranno protagonisti i più piccoli, che prevede anche incontri tra soli adulti con lo scopo di tirare fuori le vostre capacità personali, di coppia e genitoriali.

SVILUPPARE LA SENSORIALITA' DEL BAMBINO PER UN CORRETTO SVILUPPO DELLA PERSONALITA'

 

Il bambino conosce il mondo tramite i 5 sensi. Manipola gli oggetti, li mette in bocca, li fa cadere per sentire il rumore, li osserva, li annusa per decidere  se è "buono" o "cattivo". Possiamo definire la sensazione come la capacità di avere esperienze attraverso stimolazione degli organi del senso. La percezione , invece, può essere definita come l'insieme delle funzioni psicologiche che permettono all'organismo di acquisire informazioni circa l'ambiente esterno attraverso gli organi di senso. E', quindi, il risultato di un'elaborazione delle informazioni ricevute dai sensi.

Il bambino sin dal grembo materno è abituato a rispondere agli stimoli esterni. Nell'età prescolare e scolare risponde con tutto il proprio "io" (mente e corpo). E' immerso costantemente in una realtà fatta di svariati stimoli sensoriali (visivi, uditivi, tattili, olfattivi, gustativi). E' perciò necessario abituare il piccolo a riconoscere  e discriminare e discriminare i vari stimoli ed aiutarlo a farne un BUON USO, creando stimolanti esperienze didattiche.

Il profumo degli ingredienti, la sofficità della farina e dell'impasto appagano parti del Sistema Nervoso centrale e stimolano la produzione di due ormoni  del "benessere": serotonina ed endorfina.

Fruttilandia, dunque, nasce dal desiderio di accompagnare il bambino alla scoperta dei 5 sensi favorendo così l'acquisizione di capacità percettive, capacità di esprimersi creativamente e, infine, cosa più importante, sviluppare le capacità critiche che lo porteranno un giorno a scegliere il meglio per se stesso.

 

 

PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLE CAPACITA’ RELAZIONALI

 

Per il bambino il rapporto con l’altro, sin dalla nascita, è di fondamentale importanza per lo sviluppo della sua identità. Anche se la vista non è ancora sviluppata perfettamente, il piccolo riconosce le voci familiari e instaura un “rapporto di fiducia” con queste. Intorno a sei mesi riconosce i volti, soprattutto quello della madre. Il rapporto con quest’ultima è molto importante, infatti più sarà intenso, affettuoso e legato dalla sicurezza del rapporto, più il neonato sarà portato ad un distacco futuro senza traumi. Lo svezzamento è la seconda separazione (dopo quella intrauterina) dalla figura materna e determina la formazione di un’identità autonoma dalla madre. Dopo lo svezzamento il bambino allarga il suo mondo conoscitivo e relazionale, anche grazie all’acquisizione del linguaggio e della capacità di muoversi autonomamente nello spazio.

E via via verso la seconda infanzia (periodo che va dalla prima infanzia alla puberta’). In questo periodo il bambino subisce molti cambiamenti fisici e psichici che lo porteranno ad un’ulteriore maturazione della sua identità.

Il piccolo entrerà a scuola e sarà chiamato ad affrontare compiti e responsabilità che metteranno alla prova la sua resistenza e il suo carattere.

Il bambino deve essere capace di emanciparsi dal legame con i genitori, e per farlo inizia il processo di socializzazione, che amplia le sue conoscenze dal mondo familiare al mondo esterno. Così inizia ad acquistare l’indipendenza, creando un’immagine di sé autonoma ed incominciando ad avere dei gusti personali, la sua personalità, i suoi interessi e le sue certezze.

Tutto ciò sarà reso possibile solo se la prima infanzia verrà caratterizzata da un rapporto rassicurante con i propri genitori e da un approccio armonico al mondo esterno, privo di ansie anticipatorie  o assenze da parte delle figure di riferimento che potrebbero determinare un blocco nello sviluppo psico-fisico del minore. Quindi è fondamentale permettere al bambino di  diffenziarsi, fare esperienze diverse e divenire altro da noi.

Su tutto questo si è basato il lavoro di Fruttilandia. La separazione momentanea dagli affetti e l’incontro con l’altro hanno avuto come obiettivo quello di stimolare nel bambino la conoscenza delle proprie capacità. Inoltre, altro scopo è stato quello di dare al genitore la possibilità di osservare il proprio figlio da un punto di vista diverso (la “finestra”). Abbiamo voluto utilizzare la finestra come metafora di vita….vi capiterà di poterli osservare da vicino senza poter interagire direttamente con loro. Questo si chiama crescita….ma una cosa è certa, loro sapranno che dalla finestra ci sarà sempre qualcuno pronto a proteggerli e ad aiutarli.

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